lunedì 1 settembre 2014

A scuola di enogastronomia siciliana

Oggi inizia la scuola per tutti i docenti in ruolo, ma i precari sono costretti ad aspettare la chiamata che avverrà nelle prossime settimane. Col termine precari ci si riferisce a color che, conseguita un’abilitazione all’insegnamento, si sono potuti iscrivere nelle graduatorie del provveditorato. Chi invece si è abilitato in questi ultimi anni rimane fuori del circuito: non un precario, ma un “invisibile”!
Tra questi ci sono coloro che insegnano materie tecniche negli alberghieri che si sono potuti abilitare solo attraverso un percorso abilitante appositamente stabilito per loro, non hanno potuto accedere a quello ordinario né al concorso: non era presente la loro figura.
Il percorso, come peraltro c’era da aspettarsi, è stata anche l’occasione per cimentarsi nelle loro abilità, ecco un resoconto di ciò che è accaduto.
Si è concluso il 25 luglio scorso, presso il presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, della Sicurezza, del Territorio, degli Alimenti e della Salute (S.A.S.T.A.S.) dell’Università di Messina, il Percorso Abilitante Speciale per le classi alberghiere C500 (Tecnica dei servizi ed esercitazioni pratiche di cucina), C510 (Tecnica dei servizi ed esercitazioni pratiche sala bar) e C520 (Tecnica dei servizi e pratica operativa).
Fin qui nulla di strano, ce ne sono stati tanti… anche fra quelli con sede regionale unica a Messina. La particolarità dell’evento sta piuttosto nel banchetto finale!
Gli abilitandi, sotto la direzione del prof. Giacomo Dugo (docente di scienze enogastronomiche), hanno organizzato un percorso enogastronomico che valorizzasse le preparazioni tipiche dei loro luoghi di provenienza.
Alla cerimonia sono intervenute le autorità universitarie, i docenti dei corsi, i tecnici e tantissima gente che ha potuto degustare le prelibatezze enogastronomiche del territorio siciliano.
Vediamo nel dettaglio le singole pietanze raggruppate per provincia di preparazione.


Messina
Insalata di pesce stocco
Polpettine in agrodolce
Salame S. Angelo
Provole di Montalbano
‘Nzuddri
Riso nero con cioccolato di Modica

Trapani
Busiate al pesto trapanese

Siracusa
Peperoni arrosto
Caponata di melanzane
Latte di mandorla
Mostarda (dolce di mosto d’uva)
‘Nfigghiulate

Palermo
Caponata cacao e mandorla
Panelle e cazzilli

Catania
Scacciate
Zeppole
Arancinette
Trancetti di pizze

Agrigento
Bucatini sarde e finocchietto
Sfincione saccense
Agnello pasquale (dolce)
Granita limone

Ragusa
Pane e olio
Impanatigghi
Cioccolato modicano
Gelato al mosto
Stimpirata di carote
Datterino
Salsiccia secca

Caltanissetta
Pecorino siciliano
Cassatelle d’Agira
Cannoli di ricotta

Enna
Piacentino ennese

Il tutto è stato annaffiato con vini appartenenti ai vitigni Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Grillo e Cerasuolo di Vittoria, mentre per i condimenti si è utilizzato olio extravergine di oliva appartenente prevalente alle cultivar Nocellara del Belice e Tonda Iblea.
Mentre i docenti di cucina si sono cimentati delle preparazioni gastronomiche e i docenti di ricevimento hanno fatto gli onori di casa, i colleghi di sala si sono occupati della mescita e degustazione dei vini. Di particolare interesse la sferificazione dei drink, per quanto riguarda la sala, e il gelato istantaneo realizzato con l’azoto, per la cucina, entrambi ottenuti con tecniche di cucina molecolare.
Una serata in cui l’innovazione si sposava con la tradizione attraverso la didattica del fare.
Un particolare ringraziamento va ai neo abilitati insegnanti che trasmetteranno le nuove conoscenze ai loro futuri discenti, ma anche a tutti i docenti del corso abilitante che hanno fornito loro approfondimenti e nuovi spunti di didattica.